Un incoerente e claudicante vagabondaggio in un backlog che spazia dall’alba dei tempi (Mediavox Odyssey o giù di lì) all’altroieri, con un individuo alla scoperta del retrogaming tra grandi classici che avrebbe dovuto conoscere da anni ed escrementi videoludici che sotto il fetore magari nascondono qualcosa di buono...

Tra l’irrefrenabile voglia di riempire librerie su librerie di vecchi pezzi di plastica (vade retro digital delivery, vade retro emulazione) e pellegrinaggi in polverosi mercatini dell’antiquariato in cerca del Santo Graal, o accontentandosi magari di un Tombi a 10 euro...

lunedì 22 aprile 2013

Rayman (Playstation, 1995)

ovvero: ritorno alle Origins





Molta gente che è cresciuta nel periodo d’oro dei platform 2d lo ha fatto con i grandi titoli per NES e Super NES, con i Super Mario Bros/World, i Donkey Kong Country e compagnia cantante. Il sottoscritto però all’epoca quelle console se le poteva solo sognare, dovendosi accontentare (diciamo così) della controparte portatile, il primissimo GameBoy, quello grigio, grasso e in bianco e nero in giallino e “nero”, giocando ai fratelli minori dei titoli sopracitati, quelli che quasi nessuno ricorda, appunto, perchè considerate un po’ come le versioni dei poveri: Super Mario Land (1 e 2) e Donkey Kong Land (1 e 2).

Vabbè, sto divagando ancora prima di iniziare... insomma, il mio ingresso nel magico mondo dei platform è stato per una porta di servizio, invece che per quella principale. I suddetti titoli mi hanno fatto innamorare del genere... ma l'epoca d'oro dei saltatori bidimensionali stava ormai tramontando. Le mie prime console da casa sono state quindi il Nintendo 64 e la prima Playstation, macchine su cui i platform 2d non andavano di certo per la maggiore... e la passione si è perciò via via affievolita, in primis proprio per mancanza di materie prime che potessero alimentarla.


Sorgeva invece l'epoca invece dei platform tridimensionali e, almeno quella, me la sono goduta ben di più, lasciando però per strada la controparte a due dimensioni.

Ora non è difficile osservare come il boom della scena indie dovuto alle possibilità offerte dall'ahimè poco collector friendly digital delivery, stia portando ad una parziale rinascita del genere.

Dopo qualche sporadica incursione tra i rappresentanti odierni pubblicati su XBLA, quindi, la voglia di retrogaming si è unita alla voglia di platform 2d, facendomi ritornare alle mie origini videoludiche.